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5 commenti:

  1. Bellissimo l'utilizzo degli spezzoni di film.
    Oltre a dare lo spunto di riflessione e quindi discussione/approfondimento, ci ha dato la possibilità di avere del buon materiale da visionare a casa e magari da condividere con i nostri mariti/mogli e, perchè no, anche con i nostri figli, che non potevano essere presenti alla serata.
    Grazie

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  2. A proposito del linguaggio del corpo, io ho il problema dell'arrossire quando devo parlare in pubblico (pubblico che può essere composto da poche come da tante persone). Inizio a parlare e penso "adesso arrossisco" ed infatti.... cerco di non pensarci, di concentrarmi su quello che voglio dire, ma sento le guance diventare sempre di più calde..... allora rinuncio. Mi spiace perché a volte avrei molte cose da dire (peccando di immodestia, penso anche interessanti) ma questo mio problema mi blocca.
    C'è da dire che crescendo, acquisendo più sicurezza, il problema si è un pochino attenuato, ma resta, e mi crea molto imbarazzo.
    Ci sono dei trucchi per ovviare a ciò?
    Grazie

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  3. Il rossore al viso (dilatazione dei vasi periferici) è una delle possibili manifestazioni fisiologiche della timidezza. Alla base di tale manifestazione vi sono delle manifestazioni psicologiche che sono le più numerose e che accomunano tutte le diverse forme di timidezza: innanzitutto si restringe in modo considerevole la capacità di osservazione e il campo della coscienza. Una cosa soltanto infatti colpisce il timido: la circostanza che lo intimidisce. Al di fuori di questo egli non sente niente, non vede niente e non osserva niente; ne è un esempio il conferenziere che, dopo la conferenza, ignora di aver saltato alcuni pezzi del suo testo.
    Di conseguenza, diventando impossibile una reazione immediata, il timido si sente completamente paralizzato, e come se fosse all’improvviso privo di intelligenza, reagisce in un modo assurdo ed impacciato. Nel cervello dei timidi si fissano i più minimi dettagli, le piccole impressioni; ed è solo su questo materiale che il pensiero torna senza sosta a rimuginare.
    Attraverso un supporto relazionale/psicologico si arriva a modificare progressivamente i comportamenti e i modi di pensare che scatenano la sofferenza. Il lavoro cognitivo consiste nel fare comprendere all’individuo che certe sue convinzioni e certi suoi modi di vedere il mondo e se stesso deformano la realtà procurandogli emozioni dolorose.
    Il percorso di liberazione dal disagio consiste dunque nel praticare una “ristrutturazione cognitiva”, consistente in un’accurata analisi delle distorsioni della realtà e delle convinzioni errate che contraddistinguono il soggetto nel quotidiano, al fine di raddrizzarle progressivamente. L’individuo è guidato nell’analisi del suo dialogo interiore, dei frammenti di pensiero che lo assalgono: si tratta spesso di pensieri automatici, ragionamenti orientati costantemente verso la propria svalorizzazione.
    Generalmente, quando si analizza un’esperienza sociale vissuta dal soggetto, il suo riflesso abituale è quello di fissarsi solo sulla sensazione di ansia o di imbarazzo provata, invece che sugli elementi positivi dell’esperienza. Costringendosi ad analizzare tutti gli aspetti positivi e negativi delle situazioni incontrate, egli può così rimettere in questione le proprie convinzioni. E’ così possibile che queste modifiche prendano campo nella memoria a lungo termine, facilitando pensieri più elastici e un migliore controllo delle emozioni. (Marco)

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  4. "pensando agli argomenti delle serate mi chiedevo se i modelli educativi dei genitori possono e in che modo influenzare l'omosessualità dei figli. Se un genitore si accorge di un orientamento omosessuale di un figlio/a come deve comportarsi?"

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  5. Perchè porre tanta attenzione su un processo di crescita che naturalmente avviene? Tutti siamo cresciuti, da sempre i bambini diventano adulti e i figli diventano genitori senza che i passaggi di crescita siano sottolineati da riflessini/interrogativi particolari. Quale beneficio, e per chi, fermarsi per una riflessione su questi argomenti?
    Grazie

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